La terapia genica migliora la sostanza bianca del cervello nel deficit di decarbossilasi degli L-aminoacidi aromatici


I bambini con carenza di decarbossilasi degli L-aminoacidi aromatici ( AADC ) soffrono di gravi disfunzioni motorie.
Il ripristino dei livelli di dopamina nel putamen mediante terapia genica ha portato a un miglioramento significativo della funzione motoria.

Lo studio ha esplorato i cambiamenti della struttura cerebrale nei pazienti con deficit di AADC.

L'imaging del tensore di diffusione ( DTI ) cerebrale è stato effettuato prima e 12 mesi dopo la terapia genica.
L'analisi specifica del tratto cerebrale intero è stata eseguita per valutare l'integrità microstrutturale della sostanza bianca.

Negli 8 pazienti ( di età compresa tra 1.67 e 8.42 anni ) arruolati nello studio, la terapia genica non ha influito sulla struttura macroscopica.

L'imaging del tensore di diffusione prima della terapia genica aveva rivelato più bassi valori di anisotropia frazionaria totale nei pazienti rispetto ai controlli pre-trattamento appaiati per età ( p = 0.017; differenza mediana = -0.0136; intervallo di confidenza al 95% [ IC ] [ -0.0319, -0.0126 ] ).

Dopo la terapia genica, la anisotropia frazionaria media totale è aumentata ( p = 0.012, differenza mediana = 0.0211, IC 95% [ 0.0094, 0.0456 ] ), e i valori nei pazienti non erano diversi dai controlli post-trattamento appaiati per età.

L'aumento della anisotropia frazionaria media totale dopo la terapia genica nei pazienti è risultato correlato all'aumento del punteggio motorio ( r = 0.846; p = 0.008 ), ma era inversamente correlato all'età al momento della terapia genica ( r = -0.754; p = 0.031 ).

I tratti corticospinali, la radiazione talamica e le fibre callose che coinvolgono la funzione motoria, sono migliorate dopo la terapia genica.

Dallo studio è emerso che il miglioramento dell'integrità microstrutturale dei tratti di sostanza bianca è associato al miglioramento della funzione motoria dopo la terapia genica. ( Xagena2019 )

Tseng CH et al, Ann Neurol 2019; 85: 644-652

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